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IMU: abolizione in attesa di chiarezza

Il Consiglio dei Ministri ha abolito la seconda rata dell'IMU 2013 sull'abitazione principale ad eccezione degli immobili classificati nelle categorie A/1, A/8, A/9. Per quanto riguarda l'IMU agricola per i fabbricati rurali e per gli imprenditori agricoli professionali relativamente ai terreni è prevista l'esenzione totale dal pagamento della seconda rata.
Lo Stato rinuncia così a un gettito previsto di circa 2.150 mln.
Il mancato gettito viene compensato tramite acconti e aumenti d'imposta a carico del settore finanziario e assicurativo.
In dettaglio, la copertura del provvedimento è così composta:
Per 1,5 mld circa: aumento al 130% dell'acconto IRES e IRAP dovuto per l'anno d'imposta 2013 dalle società del settore finanziario e assicurativo. Per questi stessi soggetti l'aliquota IRES viene elevata per il solo anno d'imposta 2013 al 36%.
Per 650 mln circa: anticipo a carico degli intermediari finanziari sulle ritenute relative al risparmio amministrato (conto titoli).
Per quanto riguarda il gettito ulteriore atteso dai comuni che hanno deliberato per l'anno 2013 aliquote superiori a quella standard, circa metà dell'importo viene ristorato dallo Stato; a fini perequativi l'altra metà verrà versata dai contribuenti interessati a metà gennaio 2014, alle stesse scadenze già programmate per altri tributi. 
Il termine per il pagamento degli acconti dovuti da tutti i contribuenti soggetti a IRES è prorogato al 10 dicembre 2013.

«Il Governo faccia rapidamente chiarezza sulla seconda rata dell'Imu 2013 e onori gli impegni assunti con i contribuenti e i Comuni italiani. I Sindaci hanno dimostrato ampiamente responsabilità e spirito propositivo, ma non si può abusare della loro pazienza e tanto meno si può abusare della pazienza dei cittadini». Lo ha dichiarato il Presidente della Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, Piero Fassino, rinnovando la richiesta di un incontro urgente con il Presidente del Consiglio.
«Da troppe settimane e ancora nelle ultime ore – ha sottolineato Fassino - si susseguono da parte di singoli esponenti governativi dichiarazioni contraddittorie e addirittura antitetiche. E' tempo che cessi questo assurdo balletto di parole che hanno il solo esito di alimentare confusione e sconcerto nei cittadini ed esasperazione negli Amministratori locali».